TRIBUNALE DEI MINORI DI NAPOLI = ARMA DI DISTRUZIONE FAMILIARE, LUOGHI DI ANNULLAMENTO DEI PADRI
NON ABBIAMO ALCUNA FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA CHE VIOLA MANIFESTAMENTE IL DIRITTO: tiriamo fuori il conflitto dei genitori dai tribunali civili e minorili che lucrano sui minori: usano motivazioni false ed inesistenti nella realtà fenomenica
LEGALIZZAZIONE DEL SEQUESTRO DEI BAMBINI, SECONDO L’ASSURDO ILLEGALE PRINCIPIO CHE INTERESSE DEL FIGLIO È NEGARGLI IMMOTIVATAMENTE IL PADRE, SEQUESTRANDOGLIELO ED INSEGNANDO A MANCARGLI DI RISPETTO (P.A.S.), NONCHE’ INNESCANDO DOLOSAMENTE IL DISAGIO E L’ODIO IRREPARABILE TRA I COMPONENTI FAMILIARI - BASTA LASCIARE LA MADRE ALIENANTE LIBERA INDISTURBATA DI RECIDERE IL LEGAME PATERNO, RENDENDO PADRE E FIGLI ESTRANEI E FUTURI INCOMUNICATIVI NEMICI.
NON POTENDO INTERVENIRE SUL CSM, DOBBIAMO INTERVENIRE SULLE LEGGI UNA AD UNA PER ELIMINARE QUEI CRITERI DISCREZIONALI EFFETTO DEI VUOTI LEGISLATIVI E DELLE OMISSIONI USATI DALLA DITTATURA, PER CUI
La legge DISAPPLICATA impedisce la DIFESA DEI PADRI dall’ALTERAZIONE del SISTEMA GIUDIZIARIO in materia di famiglia, dalle FEMMINE DELINQUENZIALI, dalle MAGISTRATE SESSISTE, dai VECCHI PROTETTORI EX-PADRONI PENTITI, dai BIGOTTI, dai SEMI-MASCHI CORTIGIANI IN DIVISA, dai MILLE INGIUSTI PRIVILEGI DI CUI GODONO INCOSTITUZIONALMENTE le donne.
Paradosso : La vostra richiesta di giustizia si volge agli operatori che assecondano manifestamente i desideri irrazionali della madre, le cui “resistenze culturali” (ndr. tendenze ed opinioni personali non terze) sono favorite da oggettive difficolta`di lettura del testo, profittando della mancanza in alcuni fondamentali passaggi riguardanti la inequivoca prescrittivita`delle norme.
A TAL PUNTO IL CITTADINO SI ACCORGE CHE TUTTE LE TASSE PAGATE IN UNA VITA SONO STATE LETTERALMENTE RUBATE DA UNO STATO IN CUI E’ IMPOSSIBILE IDENTIFICARSI
Solo perchè MASCHI sarete CRIMINALIZZATI, DERUBATI, DISCRIMINATI e DISTRUTTI mediante semplici pretesti istigati proprio dai giudici.
venerdì
Se MAGISTRATI POSSONO INTERPRETARE LA COSTITUZIONE, allora lo stato di diritto è finito, poichè il loro agire non ha obiettivo certo da raggiungere
.
«In Italia nessuno rispetta più le regole Anche dai magistrati scelte allarmanti». Guido Rossi: ogni istituzione recuperi la consapevolezza del proprio ruolo
«Viviamo in uno stato di allarme continuo. I fatti, o meglio le notizie che continuamente riceviamo, non fanno altro che evidenziare un conflitto permanente tra istituzioni dello Stato. Esecutivo, Parlamento e la stessa magistratura, paiono essere in una competizione senza fine. Nessuno si sente responsabile delle proprie parole e dei propri atti, ripeto, magistratura compresa. E quel che è peggio prevale una filosofia del piagnisteo, figliastra povera di quell’allarme che ci rende incapaci di uscire da una situazione che a essere gentili è di evidente stallo».
Guido Rossi non nasconde il fastidio e la preoccupazione con la quale assiste al dipanarsi di scandali che uno dietro l’altro si rincorrono.
«Viviamo in uno stato di eccezione che giustifica l’assenza totale del rispetto delle regole. Situazione pericolosa che già delineò Carl Schmidt ».
C’è solo da sperare che il paragone non sia con gli anni Trenta del secolo scorso... In quegli anni si misero i germi di una guerra mondiale, dell’Olocausto. Non è un’esagerazione?
«Ovviamente non mi riferivo ai fatti ma a quello che diceva Schmidt. Vale a dire che uno stato di eccezione fa sì che le regole possano non essere rispettate. E questo vale per Guantanamo come per la Protezione civile italiana».
Paragone azzardato...
«È chiaro che si tratta di situazioni opposte e di non identica gravità ma in entrambe si viene meno ai percorsi codificati dalle regole per rispondere all’eccezionalità degli eventi».
Ma c’è o no un’anomalia italiana?
«Non c’è un’anomalia italiana. Le reazioni nel nostro Paese sono di intensità maggiore. Prenda ad esempio Obama. Ha perso il seggio che gli permetteva di arrivare a 60 voti e per far passare la sua riforma sanitaria del Senato che cosa fa? Non va certo al Congresso tentando di convincere i senatori. No, va in televisione. In questo senso la situazione è simile».
Perché simile?
«Perché quello che vuol far contare Obama come in Italia è la persona, la comunicazione, più che le idee. In Italia è lo stesso. Non si discute delle idee o di programmi, ci si polarizza. Internet poi sta contribuendo a dividere i Paesi in tribù poco interessate a scambiarsi e a formarsi un’opinione quanto ad affermare la propria. Persino Facebook sorpassa Google: si cercano sempre più persone non profondità di ragionamento. Temendo l’astinenza ci si espone a un continuo flusso di informazioni non organizzate e prive di contesto che determinano un’amnesia sociale rispetto agli eventi dei quali si sta discutendo».
E arriviamo alla colpa dei giornali e dei giornalisti. Un alibi sempre funzionante se permette.
«La colpa non è certo dei giornali o dei giornalisti. Ma è innegabile che ci sia una produzione di informazioni quantitativamente sbalorditiva ma qualitativamente assolutamente imprecisa. Ammetterà inoltre che alcune conversazioni che vengono pubblicate sono del tutto inconsistenti ».
Allora ha ragione Berlusconi a prendersela con la magistratura?
«No, non ha ragione perché anche lui telefonando alle autorità, al comandante dei carabinieri si autodelegittima. Le sue telefonate non ottengono nulla perché facendo saltare le regole è come se negasse anche per sé il proprio ruolo istituzionale. E questo rischio lo stiamo facendo correre anche a Napolitano».
Anche Napolitano adesso parla troppo?
«No, cosa ha capito. Il contrario: le sue parole vengono continuamente interpretate. Ma si può? Il presidente della Repubblica non è una figura che possa essere messa al servizio di questa o quella opinione. È l’arbitro. E invece le sue parole vengono usate da una parte e dall’altra per attaccare altre istituzioni o peggio parti politiche ».
Ma la magistratura ci sta mettendo del suo.
«Lo sa che per me è un’istituzione che va sempre rispettata. Ma devo dire che alcuni magistrati ce la stanno mettendo tutta per partecipare a questa corsa nel gonfiare l’allarme continuo. Anche questa storia del commissariamento di società come Sparkle e Fastweb».
Be’ lì i reati ci sono: riciclaggio, perlomeno elusione fiscale...
«Al di là di quello che dovrà essere accertato. Se i fatti criminali sono ancora in essere allora si dovrebbero arrestare tutti i vertici attuali. Ma se non si verificano più perché punire la società con una pre-sanzione come il commissariamento invece di punire le persone che hanno violato la legge? Senza tenere conto poi dei tempi ».
L’ha detto lei, anche la magistratura ci sta mettendo del suo nel contribuire all’allarme.
«Certo. Non si ha consapevolezza delle conseguenze delle proprie parole e dei propri gesti. Ma perché un giudice deve andare alla radio o in tv, a spiegare cosa? Perché deve avvenire tutto in diretta?».
Perché così almeno è tutto più trasparente.
«No, assolutamente è il contrario della trasparenza. È solo rumore di fondo. È come se ci fossero in azione continua piromani e incendiari ma non si sentono suonare campane e i pompieri non arrivano».
E chi dovrebbe suonare le campane, fare il pompiere?
«La politica sicuramente. La democrazia screma, sa quali sono i temi prioritari da porre al centro dell’attenzione. Quello che accade oggi è comunicazione, non trasparenza, è marketing, vendita del prodotto, non democrazia. La vitalità della democrazia si verificò persino ai tempi di Mani pulite».
Veramente anche Mani pulite è un altro mito che cade.
«E si sbaglia. Certo a quei tempi abbiamo avuto un aiuto dall’Europa che andava formandosi e chiedeva scelte forti: ci ha donato un rigore di bilancio che ci ha messo al riparo anche durante questa ultima crisi».
Ma se persino le privatizzazioni sono state messe in discussione.
«Ma certo, la superficialità impera. Per una Telecom andata non bene si dimentica la strada fatta dall’Enel, dall’Eni, da Unicredit, Intesa. Certo oggi l’Europa è quella che non si accorge della Grecia, dopo che passa il tempo a dare un mese sì e un mese no i voti. È quella di un Eurostat che non verifica i conti».
Così siamo molto vicini alla filosofia del piagnisteo.
«Tutt’altro. Ci sono cose possibili da fare. Così come nel ’92 ogni istituzione deve riprendere consapevolezza del proprio ruolo. Capire che parole e atti hanno conseguenze e che buttare all’aria tutte le regole in assenza di nuove è solo un appiccare ulteriori roghi. Dobbiamo capire in questa situazione di crisi dove sono i germogli nascosti di una possibile rinascita. Si ricominci a parlare delle idee e meno delle persone. Si eviti come potrebbe accadere a queste elezioni di spingere le persone a non votare».
Anche il non voto è una scelta democratica.
«No, in questo caso le persone stanno scegliendo di non consumare. Hanno capito che questa non è una campagna elettorale ma pubblicitaria e di marketing. Si vota per delle idee, lei le ha viste?».
Daniele Manca - 20 marzo 2010
redirezionare sull'home page per insieme articoli e contenuti relativi
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Sequestri di stato sui minori
visite giornaliere e codici aggiunti
Coraggio, non siamo in Iran !
Contiene solo verità che chiunque può verificare di persona.
Aforismi personali e non
- Molti fanno mercato delle illusioni e dei falsi miracoli, così ingannando le stupide moltitudini (Leonardo da Vinci)
- Non mi sono mai sentito tanto
inefficace come quando mi è necessitato azionare la carta Costituzionale: dai giudici a tutti gli operatori del sistema legale, tutti si affannavano ad eludere la legge, pavoneggiandosi nel dimostrare di esserne al di sopra e capacissimi di eluderla. Sono sempre loro, fomentano odio, razzismo, discriminazione, separazione, vogliono ridurre le famiglie ad un mucchio di gatti randagi da internare in recinti appositi, per poi gestirle con la paura del potere (giosinoi)
- Anche una pulce incazzata può provocare una infezione nel dinosauro (giosinoi)
- Il ladro ti dice "o la borsa o la vita"; la moglie ti prende sia l'una che l'altra! (Enzo Iacchetti)
- Teorema dei cinesi : se tanti fanno poco, l'effetto è grande.
- L'ignoranza è mancanza di informazioni. Senza informazioni il cervello è solo un meccanismo chimico che trita l'acqua e brucia zucchero senza mai capire perchè (giosinoi)
- Il prodotto letterario di un piccolo tecnico è arte. E sortisce effetti moltiplicativi contro l'ignoranza molto più del mero confronto tra impreparati, che non migliorano oltre il limite del loro stesso sapere (giosinoi)
- Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. (Blaise Pascal). Ai giudici la verità non frega niente, è un lavoro inutile, basta la non-verità processuale (giosinoi)
- Le esperienze dei capri espiatori non devono rimanere dentro di sé e perdersi nel tempo, come vuole il sistema che lucra dei propri impuniti errori. Vanno altresì affidate all’informazione per tutti, mediante il canale non politicizzato né omologato, non controllabile dalla dittatura, inestinguibile ed in soffocabile, come un grido perenne che scolpisca la memoria dei giusti. (giosinoi)
Per le persone poco sofisticate, la giustizia più che essere capita ha bisogno di essere sentita, come l’intelligenza dell’ignorante in materia sa fare ascoltando l’eco che i fatti e le moltitudini da prima si portano dietro (giosinoi)
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