TRIBUNALE DEI MINORI DI NAPOLI = ARMA DI DISTRUZIONE FAMILIARE, LUOGHI DI ANNULLAMENTO DEI PADRI

NON ABBIAMO ALCUNA FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA CHE VIOLA MANIFESTAMENTE IL DIRITTO: tiriamo fuori il conflitto dei genitori dai tribunali civili e minorili che lucrano sui minori: usano motivazioni false ed inesistenti nella realtà fenomenica


LEGALIZZAZIONE DEL SEQUESTRO DEI BAMBINI, SECONDO L’ASSURDO ILLEGALE PRINCIPIO CHE INTERESSE DEL FIGLIO È NEGARGLI IMMOTIVATAMENTE IL PADRE, SEQUESTRANDOGLIELO ED INSEGNANDO A MANCARGLI DI RISPETTO (P.A.S.), NONCHE’ INNESCANDO DOLOSAMENTE IL DISAGIO E L’ODIO IRREPARABILE TRA I COMPONENTI FAMILIARI - BASTA LASCIARE LA MADRE ALIENANTE LIBERA INDISTURBATA DI RECIDERE IL LEGAME PATERNO, RENDENDO PADRE E FIGLI ESTRANEI E FUTURI INCOMUNICATIVI NEMICI.


NON POTENDO INTERVENIRE SUL CSM, DOBBIAMO INTERVENIRE SULLE LEGGI UNA AD UNA PER ELIMINARE QUEI CRITERI DISCREZIONALI EFFETTO DEI VUOTI LEGISLATIVI E DELLE OMISSIONI USATI DALLA DITTATURA, PER CUI LA BILANCIA DIPENDE DA CHI LA TIENE IN MANO, A SECONDA DI COME E' FATTA LA BILANCIA DI QUEL GIUDICE.

La legge DISAPPLICATA impedisce la DIFESA DEI PADRI dall’ALTERAZIONE del SISTEMA GIUDIZIARIO in materia di famiglia, dalle FEMMINE DELINQUENZIALI, dalle MAGISTRATE SESSISTE, dai VECCHI PROTETTORI EX-PADRONI PENTITI, dai BIGOTTI, dai SEMI-MASCHI CORTIGIANI IN DIVISA, dai MILLE INGIUSTI PRIVILEGI DI CUI GODONO INCOSTITUZIONALMENTE le donne.


Paradosso : La vostra richiesta di giustizia si volge agli operatori che assecondano manifestamente i desideri irrazionali della madre, le cui “resistenze culturali” (ndr. tendenze ed opinioni personali non terze) sono favorite da oggettive difficolta`di lettura del testo, profittando della mancanza in alcuni fondamentali passaggi riguardanti la inequivoca prescrittivita`delle norme.

A TAL PUNTO IL CITTADINO SI ACCORGE CHE TUTTE LE TASSE PAGATE IN UNA VITA SONO STATE LETTERALMENTE RUBATE DA UNO STATO IN CUI E’ IMPOSSIBILE IDENTIFICARSI

Solo perchè MASCHI sarete CRIMINALIZZATI, DERUBATI, DISCRIMINATI e DISTRUTTI mediante semplici pretesti istigati proprio dai giudici.

dimenticavo: DIFENDETEVI DALLA DITTATURA GIUDIZIARIA, COMPRATE A DEBITO E FATE SCOMPARIRE LE SOSTANZE, assegneranno alle mogli debiti che non pagherete se non vi danno i figli!


mercoledì

STALKING MATRICE FEMMINILE confermato da vari studi americani

177° post
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Stalking al femminile: pericoloso e psicologicamente devastante quanto quello maschile.
12 luglio 2009 - Da diversi anni gli analisti d'oltreoceano mettono in luce quanto gli episodi di stalking ad opera di donne non siano meno violenti e pericolosi di quelli ad opera di uomini. Uno di questi è lo studio pubblicato sulla rivista American Journal of Psychiatry nel 2001 ad opera di alcuni psichiatri forensi dell'Università di Clayton, (Victoria - Australia) del quale pubblichiamo un estratto.
In base ad una definizione restrittiva del fenomeno, per contenere il numero ai casi più gravi, il Dr. Mullen e la sua équipe hanno studiato 190 stalkers, 150 uomini e 40 donne. Dopo aver raccolto informazioni demografiche, psichiatriche e comportamentali riguardo ai soggetti ne hanno fatto uno studio comparativo in base al sesso. Dall'analisi degli autori emergono dati interessanti: molte corrispondenze e qualche differenziazione.
Innanzitutto NON ESISTONO DIFFERENZE SOSTANZIALI TRA I SESSI in termini di età: l'età critica si aggira attorno ai 37/38 per entrambi i generi. Anche comparando stato civile degli stalker, situazione lavorativa o profili diagnostici non compaiono differenze sostanziali tra i due sessi: molti soggetti in entrambi i gruppi erano affetti da disturbi della personalità, disturbi delusionali (problematica accettazione della delusione e gestione della frustrazione), e inclini a infatuazioni morbose.
Uomini e donne tendono anche ad avere simili comportamenti persecutori, con una preferenza delle stalker donne per il telefono e degli stalker uomini per gli appostamenti, soprattutto a ex partner o a sconosciute). "Contrariamente a quanto si crede - scrivono gli studiosi australiani - le stalker donna non sono meno portate a spaventare le proprie vittime o ad attaccare la loro persona o le loro proprietà rispetto alla controparte maschile (es. danneggiamenti alla macchina sportiva dell'ex o messaggi osceni lasciati sull'esterno della casa della vittima)".
Nove delle 40 stalker donna prese in esame avevano assalito fisicamente la loro vittima e la natura della violenza e i modi in cui veniva esercitata non differiva di molto rispetto ai modi degli stalker uomini. Nonostante il numero degli episodi di stalking ad opera di un uomo sia maggiore rispetto a quelli ad opera di una donna, "non ci sono motivi per ritenere che l'impatto dell'atto persecutorio (stalking) da parte di una donna sia meno devastante di quello ad opera di un uomo", Mullen e i suoi collaboratori precisano nel loro rapporto, dal quale emerge anche che gli stalker di entrambi i sessi si sentivano respinti, con voglia di riscatto, o pensavano che attraverso il loro comportamento persecutorio (stalking) avrebbero ottenuto più facilmente un appuntamento con la vittima o sarebbero arrivati ad un rapporto intimo più stretto.
Per contro, gli studiosi rimarcano una differenza nella scelta delle vittime: se le donne stalker dirigono le loro "attenzioni persecutorie" in egual misura verso uomini e donne, gli stalker uomini tendono a preferire una vittima dell'altro sesso. Un'altra differenza emersa dallo studio è che è più tipicamente la donna a desiderare di instaurare una relazione intima, di amore, con la vittima, nella stragrande maggioranza dei casi già conosciuta dalla stalker, e spesso conosciuta nell'ambito professionale, mentre per gli uomini è spesso un desiderio di REinstaurare una relazione precedente. Per approfondimenti:
http://ajp.psychiatryonline.org/cgi/content/full/158/12/2056

Stalking femminile studio americano parte 2
Discussione
Questo studio ha diversi limiti. Non potevamo valutare clinicamente la maggior parte dei soggetti femminili, sebbene 20 professionisti della salute mentale abbiano fornito dati clinici su un campione. Dipendevamo dall'osservazione e dall'interpretazione dei dati da parte di altri professionisti, senza i parametri standard di attendibilità. I nostri dati clinici sono particolarmente deboli, data l'assenza di interviste strutturate e di esame psicologico per la maggior parte dei soggetti.
Come per tutti gli studi basati su archivi, mancavano i dati ed era quindi preclusa l’elaborazione di proiezioni statistiche. Come per tutte le indagini, non disponevamo di un gruppo di controllo o confronto. Dato l’esiguo numero di stalker-donne disponibili ovunque per studio, i nostri 82 soggetti non erano randomizzati, il che limita la generalizzazione dei nostri risultati. Abbiamo tentato di compensare questi limiti prendendo i soggetti da aree geografiche molto diverse in tre differenti paesi. Non c'erano neppure valutazioni mediche dei nostri soggetti: un limite importante, data la presenza di problemi organici e/o neurologici in due studi su un piccolo campione di stalker-uomini24,33. Malgrado queste lacune, riteniamo che i nostri risultati pongano basi importanti per le future ricerche.
Le stalker sembrano simili agli stalker-uomini quanto all’età ed alla condizione familiare: la maggioranza sembrano essere donne single intorno ai 35 anni. Purcell ed altri7 hanno riscontrato che l'età media del loro campione era di 35 anni e, congruamente, gli stalker-uomini sono stati riscontrati essere intorno ai 35 anni e non sposati2-6. Una storia di un paio di relazioni sessuali fallite sembra caratterizzare gli stalker sia uomini che donne. Il reato di stalking, inoltre, esprime un intenso travaglio e dimostra la loro disperazione o la loro efficienza o entrambi, posto che un terzo delle stalker probabilmente accudivano i figli nello stesso tempo.
Ancora una volta, l'istruzione ed il QI appaiono più alti fra le stalker rispetto alle criminali in generale: un dato che trova conferma nei campioni maschili6. Le stalker sembrano essere intelligenti ed istruite, il che potrebbe tradursi in una sofisticazione criminale che, malgrado le loro altre carenze, potrebbe contribuire all’efficacia nella persecuzione delle loro vittime maschili. Sebbene i dati sull’abuso fisico e sessuale fossero limitati, tale abuso è similmente e confusivamente evidente in altri campioni di criminali donne15. Esso suggerisce anche una genesi traumatica piuttosto che una base costituzionale per l'alta frequenza di sindrome borderline fra le stalker16 ed eleva le probabilità di sindrome da stress post-traumatico (PTSD).
Sebbene i nostri dati psichiatrici fossero limitati, laddove le valutazioni erano disponibili, alla maggior parte delle donne era diagnosticabile sia l'Axis I che l’Axis II. Come per gli uomini, così fra le donne le condizioni Axis I erano varie e si condensavano nel’area della depressione, della psicosi o di entrambe. L'assenza di qualunque sindrome ansiosa, particolarmente PTSD, era imprevista ed incongruente con la prevalenza di personalità borderline. Una donna su cinque con diagnosi certa di Axis I aveva una sindrome maniacale, una condizione rara anche fra i pazienti psichiatrici, ma che potrebbe occorrere più frequentemente fra le stalker che fra gli stalker. Nel panorama della salute mentale è dimostrato che la sindrome maniacale è più frequente nelle donne che negli uomini17.
I disordini dell’Axis II sembrano seguire lo schema maschile, con i disturbi di personalità del gruppo B più ricorrenti. Il disturbo borderline era previsto ed è stato riscontrato per tre ragioni: primo, viene diagnosticato più spesso fra le donne; secondo, è definito nel DSM-IV dalla sua intensità ed instabilità e dalla paura dell’abbandono; e terzo, è correlato con una patologia latente di “attaccamento insicuro” nella violenza domestica e nella letteratura sullo stalking maschile18. La teoria delle “relazioni-oggettualizzanti” suggerisce che gli individui con “attaccamento insicuro” esprimono una valenza emotiva positiva verso il prossimo (idealizzazione) ed una valenza emotiva negativa verso se stessi (svalutazione).19 Le loro rappresentazioni interiori sono parzialmente correlate all'oggetto, nonché pre-edipiche.20 Tendono ad strutturarsi su un livello di personalità borderline.21

Significativamente assente fra le stalker è il disordine di personalità antisociale (ASPD). Questa scoperta ricalca il basso tasso di ASPD (e relativa psicopatia per inferenza) fra gli stalker - di solito meno del 10%.6 Tassi tipici di ASPD fra gli aggressori uomini sono dal 50 al 75%.22 Questi risultati sembrano conseguenza delle differenze di genere nella diagnosi di ASPD e dell'assenza di una patologia di relazione emotiva svalutante: uno schema di elaborazione interiore in cui gli altri sono svalutati ed il sé è idealizzato, una disposizione narcisistica in virtù della quale gli altri sono usati, utilizzati e gettati via, piuttosto che disperatamente cercati23. Una significativa deprivazione personale, nell’anno precedente l’inizio dello stalking, per molte donne del nostro gruppo potrebbe aver ulteriormente precipitato le loro condotte, o almeno esacerbato la latente, precaria relazione emotiva.18 Kienlen ed altri24 hanno trovato che l’80% di un piccolo campione di stalker-uomini detenuti aveva avuto una significativa deprivazione personale (relazione affettiva o lavoro) nei 7 mesi precedenti l'inizio dello stalking. La maggior parte dei soggetti in Kienlen ed altri avevano anche sofferto il cambiamento o la perdita di una primaria figura di accudimento durante l'infanzia.
Le precedenti ricerche sugli stalker-uomini avevano indicato che per la maggior parte essi conoscevano le loro vittime e il tipo più comune di rapporto intercorso era la relazione sessuale (45–50%).2-6 Nel nostro studio il più comune rapporto intercorso era la "conoscenza", mentre una pregressa intimità sessuale si era verificata solo in un caso su quattro. La stalker era una completa estranea per la vittima in un caso su cinque. Purcell ed altri7 hanno ottenuto, per l'intimità sessuale, risultati quasi uguali nel loro gruppo di 40 stalker-donne, 10 delle quali sono incluse nel nostro studio. Gli altri studi sulle vittime di stalker-uomini sono compatibili con queste conclusioni. Hall25 riporta nel suo studio che i due terzi delle vittime maschili erano perseguitate in una fase antecedente alla semplice conoscenza (e non intimità), e Tjaden e Thoennes9 hanno riscontrato che gli uomini tendono essere perseguitati da donne conoscenti ed estranee, non da precedenti partner sessuali. Questi risultati, che si distaccano significativamente dalle evidenze secondo cui le vittime di stalker-uomini sono delle precedenti partner sessuali, fornisce un supporto stimolante alla teoria di Purcell ed altri7, secondo cui le stalker sono motivate dalla volontà di instaurare un’intimità con le loro vittime, laddove gli stalker cercano di mantenere l'intimità con le loro precedenti partner.

Il comportamento persecutorio delle donne era multiplo e vario, ciò che vale anche per gli stalker4,6,8. Sembra, comunque, che l’azione più frequentemente proibita dalle leggi sullo stalking, l’appostamento, sia intrapreso meno spesso dalle donne che dagli uomini. Il nostro dato del 49% [di stalker-donne] che pedinano le loro vittime è praticamente identico al 50% di Purcell ed altri, il che, in definitiva, era considerevolmente inferiore [alla percentuale] del loro campione comparativo maschile. Fra gli stalker, dal 48 all’80% seguono le loro vittime.2-6
Probabilmente gli avvicinamenti indesiderati, essendo un comportamento particolarmente aggressivo, sono più consoni ad uno stalking maschile. Le donne, inoltre, sembrano essere “creativamente” aggressive con varie modalità simulate: invadono la sfera dei conoscenti, vandalizzano i beni, si appostano, entrano con effrazione e rubano beni della vittima. Tutti queste modalità non comportano il rischio di un confronto fisico diretto con la vittima maschile, almeno fino ad oggi

Che cosa motiva le stalker? Collera ed ostilità erano riferite dai due terzi del nostro gruppo, così come dal 55% di un precedente campione di stalker-uomini.6 Il tratto comune dell’ossessione, forse un corollario cognitivo della collera in queste donne, accredita ulteriormente il ruolo preminente dei pensieri morbosi fra tutti gli stalker.1,4,8
La rabbia causata dall'abbandono nella metà del campione è compatibile con una diagnosi di personalità borderline e potrebbe riattivare sensazioni e paure, reali o immaginari, di negligenza dei genitori. Tale rabbia verso la vittima sembra basarsi su un transfert di percezioni e sensazioni, forse del tipo psicotico, poiché almeno la metà della rabbia correlata ad abbandono veniva riferita da nostri soggetti che non avevano avuto una pregressa relazione intima con le loro vittime.
Gli altri sentimenti comuni al disagio dell’esperienza umana - solitudine, dipendenza, gelosia, desiderio di rappresaglia, bisogno di potere e controllo - sono presenti fra le stalker, ma potrebbero necessitare di una condizione psichiatricamente diagnosticabile per sfociare in un comportamento aberrante ed inopportuno. Nella maturazione si potrebbe imparare a gestire tale condizione [scatenante]: gli stati d’animo possono essere provati senza agirli. Come negli altri studi sullo stalking6, esplicite motivazioni sessuali appaiono insolite.
Sebbene il terreno fertile per lo stalking maschile - l'isolamento sociale, la solitudine e l'inettitudine relazionale - sia indicato dai nostri dati [come valido] anche per le donne, il ruolo del narcisismo patologico, - specificamente la capacità e la grandiosità nella rievocazione di fantasie narcisistiche – sembra [nelle donne] inferiore.11 Le donne sembrano più intente a formare un attaccamento, senza badare alle conseguenze negative; a lenire sentimenti di solitudine, dipendenza e collera, piuttosto che a restaurare un rapporto narcisisticamente idealizzato, ciò che caratterizza gli stalker-uomini.
Le stalker minacciano le loro vittime con lo stesso tasso degli uomini (50–75%).26 Abbiamo riscontrato anche una maggiore probabilità di violenza se la minaccia era stata comunicata dalla stalker alla sua vittima. L’intensità di questa correlazione, comunque, era debole – dato, questo, simile al caso stalker-uomini5-12. Questa scoperta sottolinea un importante assioma nella gestione del rischio: le minacce nei casi di stalking aumentano il rischio [di violenza], ma poiché sono così comuni non dovrebbero essere usate per predire la violenza. L'analisi delle minacce verbalizzate dovrebbe essere subordinata ad un'analisi del comportamento che potrebbe recare pericolo alla vittima.27
Abbiamo scoperto che le minacce espresse dallo stalker maschile e femminile sono attuate con un tasso di probabilità simile. I tassi di vero-positivo per gli uomini sono dal 25 al 35%28. Il tasso di vero-positivo per la violenza personale in questo campione di stalker-donne era del 30%. Il tasso di falso-negativo (nessuna minaccia seguita da violenza) è basso, come ci si aspettava e, limitatamente all’ambito degli stalker-uomini (13–23%; Ref. 28), si orienta di solito verso le parti intime di precedenti partner sessuali. Se una stalker non minaccia, sembra esserci una probabilità su sette che attaccherà la vittima.

La frequenza della violenza fra gli stalker-uomini è dal 25 al 40%28. Quando le vittime sono precedenti partner sessuali la frequenza della violenza supera sostanzialmente il 50% Le stalker non differiscono5,12. Quando i precedenti partner sessuali erano vittimizzati, la frequenza della violenza aumentava sostanzialmente al 55%. Purcell ed altri7 riportavano un tasso di aggressione del 22,5% per tutte le stalker, quasi identico alla nostra conclusione globale per la violenza interpersonale.

Le buona notizia è che nella maggioranza dei casi la violenza non era stata seria, non aveva richiesto l'assistenza sanitaria per le ferite riportate e non aveva coinvolto l’uso di un'arma (vede Tavola 3). Anche quando era stata usata un'arma, i nostri dati limitati suggeriscono che non aveva causato ferite in due casi su tre. Questa conclusione è simile a quella di Meloy ed altri12 che riferivano di nessuna ferita riportata quando era stata usata un’arma in un campione di stalker-uomini (n = 59). La loro scoperta indica che le armi erano usate per spaventare, minacciare o controllare, piuttosto che ferire la vittima. Le stalker potrebbero avere una motivazione simile quando brandiscono un coltello o una pistola.

La ricerca sulla violenza riguardante lo studio di stalker-uomini ha confermato anche un rapporto forte e significativo fra il rischio di violenza e la precedente intimità sessuale con la vittima12. Uno studio ha concluso di aver predetto la violenza correttamente nel 97% dei casi.12 Abbiamo verificato quest'ipotesi con le stalker usando un paragone non parametrico ed abbiamo trovato lo stesso rapporto, quantunque più debole. La violenza interpersonale ha avuto un'associazione moderata con il precedente partner sessuale, un'associazione debole con i conoscenti e nessuna associazione con gli estranei. Sembra che il rischio di violenza si affievolisca mano a mano che il rapporto interpersonale fra le parti si fa più vago. Più il rapporto fra la stalker e la vittima è distaccato e più può restare idealizzato, con maggior spazio per la vittima di manovrare psicologicamente per evitare la collera e l'ostilità dirette. Per esempio, terze persone potrebbero costituire un opportuno bersaglio per dirottare l’aggressione.29 Diagnosi di psicosi sono anche notevolmente prevalenti fra stalker-uomini che perseguitano estranei6,24 (avevamo dati insufficienti per testare ciò nel nostro campione femminile), e le stalker che sono maniacali, magari erotomani, potrebbero così mantenere più facilmente le loro ideazioni irrazionali nel corso di una relazione istintiva .
Quale che sia la base per l'idealizzazione continua sulla vittima, la distanza e la frustrazione potrebbero anche diminuire l'intensità dei sentimenti di collera, gelosia o paura di abbandono, che sono il carburante per la violenza passionale.11

Il tasso di omicidio valutato fra gli stalker-uomini è dello 0,25%.30 In questo studio abbiamo avuto due soggetti che hanno ucciso intenzionalmente tre vittime, ma il nostro campione è troppo esiguo per elaborare un tasso di omicidio valido per le stalker. Entrambe le donne vivevano nella contea di San Diego, California; erano le precedenti partner sessuali delle vittime; ed avevano commesso atti di violenza predatoria premeditata, risoluta e fredda. Nel primo caso una 26enne aveva minacciato e si era imposta al suo precedente ragazzo per più di un anno, aveva affittato un appartamento vicino a lui e lo aveva colpito a morte con una 357 Magnum davanti al suo appartamento. Il test psicologico ha indicato un QI medio. Lo psicologo e lo psichiatra che l’hanno esaminata hanno concordato che aveva una personalità borderline con caratteristiche antisociali.31 Nel secondo caso una 41enne aveva coinvolto il precedente marito in cinque anni di vandalismo, minacce, telefonate, violazioni di domicilio, danneggiamenti ai suoi beni e battaglie giudiziarie finanziarie e per l’affidamento del figlio. Infine aveva sparato, uccidendoli, a lui ed alla sua nuova moglie con una calibro 38, nelle prime ore del mattino, mentre dormivano nel loro letto.31 Esaminata, la sua diagnosi era di depressione grave e personalità borderline con caratteristiche narcisistiche ed istrioniche. Uno del nostro gruppo ha tenuto contatti con questa persona nel corso di questa ricerca e lei ha scritto della sua vittima, “[Egli] era un bastardo malato, con molto potere verso i giudici corrotti che agivano in quei tribunali negli anni ‘80” Era stata in prigione per più di un decennio.

Tutti i colpevoli violenti di entrambi i generi tendono a prendere di mira vittime dello stesso genere nel 70-75% dei casi.15 Questo non era il caso nel nostro studio. Le stalker violente avevano preso di mira gli uomini il 67% delle volte. I nostri risultati indicano che lo stalking, violento o no, è un crimine che di solito si svolge fra i due sessi, senza distinzioni per il genere dell'esecutore e lo stalking verso lo stesso genere è l'eccezione alla regola.8 Il desiderio abnorme di stabilire un vincolo di coppia eterosessuale con una persona riluttante potrebbe sussumere i modelli violenti visti fra gli altri tipi di donne criminali.

La maggior parte delle stalker perseguitano le loro vittime da uno a cinque anni. Sebbene non avessimo dati per determinare la lunghezza media delle condotte del campione, questo intervallo ricade nella durata prevista dalla maggior parte dei casi di stalking, che è di 1,8 anni.9
In Mullen ed altri8 un vasto campione di stalker australiani, sia uomini che donne, ha evidenziato una durata di stalking compresa fra 8 e 38 mesi. Le loro stalker hanno avuto una durata media di 22 mesi.7

Vittime delle stalker, in media, erano degli uomini almeno un decennio più vecchi delle vittime femminili degli stalker. Tjaden e Thoennes9 hanno riferito un'età media di 28 anni nel loro sondaggio telefonico a caso presso vittime di stalking negli Stati Uniti. Le stalker e le loro vittime sono quasi coetanee, essendo l’età media delle donne di 37-38 anni e quella degli uomini di 40-41. C'è una simmetria evolutiva fra tutti questi dati, anche se si tratta di comportamento disadattato; la maggior parte degli uomini perseguita donne più giovani per coartarle ad una relazione sessuale, e la maggior parte delle donne preferisce uomini più vecchi per vincolarli in una relazione sessuale. Le donne, comunque, hanno più probabilità degli uomini di intraprendere lo stalking verso il proprio stesso sesso. Un terzo delle vittime nel nostro studio erano donne, mentre Purcell ed altri7 hanno trovato che quasi metà delle vittime nel loro studio erano donne. La ragione di questi risultati rimane oscura.

Le vittime hanno reagito alle loro stalker con una gamma di comportamenti (vedi Tavola 4) che riflette i tentativi di evitare la stalker, limitare legalmente la sua possibilità di avvicinare la vittima e collaborare attivamente con le forze dell’ordine per implementare un’indagine penale contro di lei. I nostri dati, comunque, presentano un quadro eccessivamente ottimistico, perché la maggior parte delle vittime di stalking, uomini o donne, non denuncia gli episodi alla polizia.9 Nel nostro studio, la reazione attiva della vittima è il risultato di una selezione, poiché praticamente tutti i soggetti ci erano stati forniti attraverso le forze dell’ordine o gli organismi per la salute mentale.

Non sappiamo quanto queste strategie abbiano funzionato, ma sappiamo che il confronto diretto della stalker con la sua vittima non è usuale. Fra le 22 vittime che hanno instaurato un contatto con la stalker dopo l’inizio dello stalking, questo è aumentato nel 68% dei casi. Questo è il primo supporto empirico all'assunto secondo cui qualunque tipo di contatto instaurato, senza distinzione fra parole o colpi scambiati, è un rafforzamento intermittente positivo ed è probabile che incrementi la frequenza del successivo comportamento persecutorio.

Ringraziamenti
Siamo profondamente grati alle seguenti persone per la loro collaborazione nel nostro studio: Stacy Baradino, Kimberly Bistis, Paul Bristow, Susan Crabtree, Joe Davis, Dennis Donovan, Gary Farkas, Susan Fisher, Larry Froley, James Johnson, Kristine Kienlen, Steve Lang, Suzanne MacKaye, Wayne Maxey, Dave McMullen, Paul Mullen, Doreen Orion, Vanessa Payne, Linda Pounds, Mike Proctor, James Reavis, Jill Ricke, Diana Riehm, Ann Rose, Bernie Schell, Glenn Sheil, Christine Taylor, Ann Troy, Judy Tyler, Kerry Wells, and Rick Wildman.

Note bibliografiche:

1. Meloy JR (editor): The Psychology of Stalking: Clinical and Forensic Perspectives. San Diego, CA: Academic Press, 1998
2. Meloy JR, Gothard S: A demographic and clinical comparison of obsessional followers and offenders with mental disorders. Am J Psychiatry 152:258–63, 1995
3. Harmon R, Rosner R, Owens H: Sex and violence in a forensic population of obsessional harassers. Psychol Public Policy Law 4:236–49, 1998
4. Zona M, Sharma K, Lane J: A comparative study of erotomanic and obsessional subjects in a forensic sample. J Forensic Sci 38: 894–903, 1993
5. Palarea R, Zona M, Lane J, et al: The dangerous nature of intimate relationship stalking: threats, violence and associated risk factors. Behav Sci Law 17:269–83, 1999
6. Meloy JR, Rivers L, Siegel L, et al: A replication study of obsessional followers and offenders with mental disorders. J Forensic Sci 45:189–94, 2000
7. Purcell R, Pathe M, Mullen P: A study of women who stalk. Am J Psychiatry 158:2056–60, 2001
8. Mullen P, Pathe M, Purcell R: Stalkers and Their Victims. London: Cambridge University Press, 2000
9. Tjaden P, Thoennes N: Stalking in America: Findings from the National Violence Against Women Survey. Denver, CO: Center for Policy Research, 1997
10. California Penal Code, § 646.9 (West 2002)
11. Meloy JR: Stalking: an old behavior, a new crime. Psychiatr Clin North Am 22:85–99, 1999<
12. Meloy JR, Davis B, Lovette J: Violence risk factors among stalkers. J Threat Assess 1:1–16, 2001
13. Meloy JR: The Psychopathic Mind: Origins, Dynamics and Treatment. Northvale, NJ: Aronson, 1988
14. Meloy JR: Predatory violence during mass murder. J Forensic Sci 42:326–9, 1997
15. Greenfield L, Snell T: Women Offenders (Bureau of Justice Statistics Special Report NCJ 175688). Washington, DC: U.S. Department of Justice, 1999
16. Herman J, van der Kolk B: Traumatic antecedents of borderline personality disorder, in Psychological Trauma. Edited by van der Kolk B. Washington, DC: American Psychiatric Press, 1987, pp 111–26
17. Rudden M, Sweeney J, Frances A: Diagnosis and clinical course of erotomanic and other delusional patients. Am J Psychiatry 147: 625–8, 1990
18. Dutton D: Intimate abusiveness. Clin Psychol 2:207–24, 1995
19. Bartholomew K: Avoidance of intimacy: an attachment perspective. J Soc Pers Rel 7:147–78, 1990
20. Meloy JR: Pathologies of attachment, violence, and criminality, in Comprehensive Handbook of Psychology (vol 11). Edited by Goldstein A. New York: John Wiley, 2002, pp 509–26
21. Kernberg O: Severe Personality Disorders. New Haven: Yale University Press, 1984
22. Hare RD: Manual for the Psychopathy Checklist, Revised. Toronto: Multihealth Systems, 1991
23. Meloy JR: The Mark of Cain: Psychoanalytic Insight and the Psychopath. Hillsdale, NJ: The Analytic Press, 2001
24. Kienlen K, Birmingham D, Solberg K, et al: A comparative study of psychotic and non-psychotic stalking. J Am Acad Psychiatry Law 25:317–34, 1997
25. Hall D: The victims of stalking, in The Psychology of Stalking: Clinical and Forensic Perspectives. Edited by Meloy JR. San Diego, CA: Academic Press, 1998, pp 115–37
26. Meloy JR: Stalking (obsessional following): a review of some preliminary studies. Aggress Violent Behav 1:147–62, 1996
27. Fein R, Vossekuil B: Assassination in the United States: an operational study of recent assassins, attackers, and near-lethal approachers. J Forensic Sci 44:321–33, 1999
28. Meloy JR: Communicated threats and violence toward public and private targets: discerning differences among those who stalk and attack. J Forensic Sci 46:1211–13, 2001
29. Meloy JR: Erotomania, triangulation, and homicide. J Forensic Sci 44:421–4, 1999
30. Meloy JR: Stalking and violence, in Stalking and Psychosexual Obsession. Edited by Boon J, Sheridan L. London: John Wiley, 2002, pp 105–24
31. Meloy JR: Violent Attachments. Northvale, NJ: Aronson, 1992
32. Buss DM: Sex differences in human mate preferences: evolutionary hypotheses tested in 37 cultures. Behav Brain Sci 12:1–49, 1989
33. Schwartz-Watts D, Morgan D: Violent versus nonviolent stalkers. J Am Acad Psychiatry Law 26:241–5, 1998

Studio italiano sullo Stalking femminile - rapporto marzo-agosto 2009
13 ottobre 2009
Pubblichiamo il primo studio scientifico in Italia sul fenomeno STALKING AL FEMMINILE, ad opera di F. Nestola/G. Giordano, basato su un’analisi dei primi sei mesi dall’entrata in vigore del reato di stalking (periodo marzo/agosto)


Stalking al femminile, report 8/2009

di Gaetano Giordano e Fabio Nestola


I casi presi in esame:


1. 26/2 Trapani Reati: appostamenti, telefonate, lesioni, danneggiamento
Esito: arresto - danneggiamento, molestie, lesioni Vittima: U
Note: rapporto rifiutato
2. 12/3 L’Aquila Reati: minacce, ingiurie, aggressione Esito: divieto di avvicinamento Vittime: UD Note: relazione extraconiugale interrotta
3. 14/3 S.Lazzaro di Savena (BO) Reati: molestie Esito: divieto di avvicinamento Vittima: U Note: rapporto rifiutato
4. 18/3 Lucca Reati: molestie, sms offensivi
Esito: denuncia - ingiurie Vittime: UD
Note: separazione, molestie alla nuova compagna dell'ex marito
5. 18/3 Rifredi (FI) Reati: molestie, minacce, percosse, persecuzioni
Esito: denuncia – stalking Vittima: U
Note: arrestata per persecuzione, lo stalking viene derubricato
6. 24/3 Rosignano (LI) Reati: sms, minacce, danneggiamenti
Esito: denuncia - stalking Vittima: U
Note: separazione, molestie perché l'ex marito ha una nuova compagna
7. 25/3 Imola (BO) Reati: persecuzione, ricatto, richiesta di denaro
Esito: arresto - estorsione Vittima: U
Note: relazione extraconiugale interrotta
8. 25/3 Qualiano (NA) Reati: telefonate, appostamenti,inseguimenti
Esito: denuncia - stalking Vittima: D Note: rapporto saffico rifiutato
9. 26/3 Modena Reati: ingiurie, danneggiamenti, percosse, persecuzione
Esito: ammonimento Vittime: UD Note: relazione interrotta
10. 31/3 Reggio Emilia Reati: pedinamenti, sms, molestie ai familiari
Esito: denuncia - stalking Vittime: U Note: relazione interrotta
11. 1/4 Civitavecchia (RM) Reati: atti persecutori, molestie
Esito: denuncia - stalking Vittima: D Note: relazione saffica interrotta
12. 2/4 Macerata (MC) Reati: danneggiamento
Esito: denuncia - stalking Vittima: D
Note: ripetuti danneggiamenti all'auto, motivi ignoti
13. 8/4 Siena Reati: danneggiamenti, molestie, minacce
Esito: arresto - stalking Vittima: U
Note: relazione interrotta, diversi interventi dei CC
14. 9/4 Ferrara Reati: molestie, minacce, lettere anonime, resistenza
Esito: denuncia - stalking Vittime: UD
Note: danneggia l'auto dell’ex, con un bambino a bordo, no stalking, resistenza
15. 10/4 Torino Reati: sms, persecuzione, appostamenti, aggressioni
Esito: arresto - stalking Vittima: U minore Note: rapporto rifiutato
16. 12/4 Lucca Reati: minacce, pedinamenti, molestie tel. Esito: divieto di avvicinamento Vittima: U Note: relazione extraconiugale interrotta
17. 21/4 Modena (MO) Reati: sms molesti
Esito: denuncia - molestie Vittima: U Note: relazione extraconiugale interrotta
18. 23/4 San Severo (FG) Reati: molestie, pedinamenti, minacce
Esito: arresto - stalking Vittima: U Note: persecuzione verso un'intera famiglia
19. 5/5 Vittoria (RG) Reati: sms offensivi, anonimi
Esito: denuncia - molestie telefoniche, ingiurie Vittima: D Note: -
20. 13/5 Genova Reati: intimidazioni, calunnie, aggressioni
Esito: denuncia - stalking Vittime: condominio
Note: dieci famiglie coinvolte, gli psicologi: conflitti di vicinato
21. 16/5 Napoli Reati: inseguimenti, molestie, minacce
Esito: arresto - stalking Vittima: U Note: rapporto interrotto
22. 25/5 Aversa (CE) Reati: persecuzione, aggressioni,minacce di morte
Esito: arresto - stalking Vittima: U Note: separazione, richieste di denaro
23. 26/5 Cavarzere (VE) Reati: molestie telefoniche, atti persecutori, insulti
Esito: denuncia - stalking Vittima: D Note: relazione extraconiugale interrotta
24. 26/5 Vittoria (RG) Reati: sms, telefonate, offese
Esito: denuncia - molestie telefoniche, ingiurie Vittima: D Note: -
25. 4/6 Campobasso Reati: minacce, lettere anonime, molestie, pedinamenti
Esito: denuncia - stalking Vittime: famiglia
Note: rapporto rifiutato, la vittima è sposata
26. 12/6 Trieste Reati: molestie telefoniche, sms Esito: ammonimento
Vittima: U Note: tre precedenti denunce per violenza e minaccia
27. 18/6 Pescara Reati: telefonate, sms, ingiurie, danneggiamenti
Esito: divieto di avvicinamento Vittima: U Note: rapporto rifiutato
28. 20/6 Sorrento (NA) Reati: aggressioni, lesioni, minacce, appostamenti
Esito: divieto di avvicinamento Vittima: U
Note: rapporto extraconiugale interrotto
29. 25/5 Roma Reati: minacce, intimidazioni, richieste di denaro
Esito: denuncia - estorsione Vittima: U Note: rapporto extraconiugale interrotto
30. 25/6 Siena Reati: appostamenti sms,minacce
Esito: arresto - stalking Vittime: UD
Note: relazione interrotta, persecuzione all'ex compagno e alla moglie
31. 1/7 Vicenza Reati: sms, danneggiamento, molestie
Esito: arresto - detenzione illegale di armi e munizioni Vittime: D
Note: relazione saffica rifiutata, la denuncia per stalking non sortisce effetti
32. 6/8 Reggio Calabria Reati: danneggiamenti, molestie telefoniche
Esito: divieto di avvicinamento Vittima: D Note: -
33. 8/8 Lucca Reati: persecuzione Esito: arresto - stalking Vittima: U
Note: arresti domiciliari, precedente divieto di avvicinamento
34. 12/8 Agusta (RG) Reati: persecuzione, minacce, danneggiamenti
Esito: denuncia - violenza privata, danneggiamento Vittima: U
Note: separazione, gelosia
35. 12/8 Rovigo Reati: molestie, insulti Esito: denuncia - diffamazione Vittima: U Note: persecuzione continuata, lo stalking non viene considerato
36. 12/8 Venezia Reati: sms, pedinamenti, lesioni
Esito: arresto - lesioni, violenza privata Vittima: U
Note: rapporto interrotto, persecuzione ai familiari
37. 16/8 Rio Marina (LI) Reati: minacce, insulti
Esito: denuncia - stalking Vittime: UD Note: rumori molesti, minaccia i vicini
38. 18/8 Vittoria (RG) Reati: minacce, insulti, molestie telefoniche
Esito: denuncia - minacce,molestie telefoniche, ingiurie Vittima: U
Note: separazione, le molestie avvenivano quando la vittima prendeva il figlio
39. 25/8 Bologna Reati: persecuzione, molestie, aggressione
Esito: denuncia - molestie, minacce, ingiurie Vittime: UU
Note: arrestata a luglio per gli stessi motivi, rilasciata
40. 27/8 Vicenza Reati: persecuzione, sms, telefonate
Esito: denuncia, stalking Vittima: U Note: relazione interrotta
41. 31/8 Torino Reati: sms, minacce, telefonate, aggressione
Esito: arresto - stalking Vittima: D Note: relazione saffica interrotta
I dati provengono dai quotidiani nazionali e/o locali che rendono disponibili versioni on-line; il monitoraggio sullo stalking femminile ha riguardato tutte le notizie - nessuna esclusa - reperibili in rete.
Le notizie originali sono consultabili sul blog violenza-donne.blogspot.com, dal quale sono anche linkabili le fonti.


Tabelle riassuntive
FASCIA D’ETA’
della stalker

RIPARTIZIONE SUL TERRIORIO
VITTIME

fino a 20 anni
1
NORD
Uomo

da 21 a 30
11
16
23 + 1

da 31 a 40
13
CENTRO
Donna

da 41 a 50
12
14
15

oltre
1
SUD E ISOLE
più soggetti

n.d.
3
6+5
2



Il Decreto Sicurezza che conteneva “misure contro gli atti persecutori” (stalking) è stato varato il 23 febbraio 2009 (DL n°11), poi convertito in legge il 23/4 (38/09), pubblicata sulla G.U.n° 95 del 24 aprile,
A partire dal 23 febbraio, pertanto, è possibile monitorare gli episodi di cronaca che prima di allora facevano riferimento ai reati di molestie, maltrattamento, ingiurie, minacce, percosse, lesioni, danneggiamento etc., ora accorpati nello stalking qualora siano espressione di un comportamento persecutorio continuato nel tempo.
La norma novellata - art. 612 bis - nasce con l’obiettivo dichiarato di contrastare la persecuzione di genere, ove per “genere perseguitato” si intende il solo genere femminile. Quasi che lo status di vittima sia riferibile esclusivamente ad una figura femminile, mentre al genere maschile viene comunemente associato il monopolio della violenza agita, mai subita.
Una percezione ricorrente circoscrive la violenza femminile a fenomeni del tutto marginali, sporadici e poco significativi; i procedimenti giudiziari e gli episodi di cronaca nera testimoniano, purtroppo, una realtà profondamente diversa.
A sei mesi dal varo della Legge 38/09, un primo monitoraggio registra 41 casi riportati dai media di comportamenti persecutori, violenti e/o molesti, tenuti da donne.

ETÀ - L’età della stalker riserva poche sorprese: un solo caso in entrambe le fasce estreme under 20 ed over 50, mentre nelle fasce intermedie si concentra la larga maggioranza dei casi, con un picco di 13 casi (32%) nella fascia 31-40. In tre casi le fonti non riportavano l’età della donna denunciata per stalking.

RIPARTIZIONE SUL TERRITORIO – sostanzialmente simile il numero di episodi verificatisi al nord (16) ed al centro (14), mentre un sensibile calo si registra nei casi accaduti al sud (6) e nelle isole (5), che accorpati raggiungono il 27% dei casi totali verificatisi in Italia nel periodo di riferimento.
Si tratta di un dato in controtendenza rispetto alla casistica dello stalking maschile, nella quale le percentuali nel meridione e al nord si equivalgono (rispettivamente 41% e 40%) mentre si registra una forte flessione nel centro Italia (19%).

MOVENTE – come previsto dal Legislatore, il profilo critico delle relazioni di coppia risulta essere prevalente tra i motivi che generano il reato di stalking.
SEPARAZIONI E DIVORZI
6

RELAZIONI INTERROTTE
19

RELAZIONI RIFIUTATE, OMO ED ETERO
9

MOTIVI ECONOMICI
2

INVIDIE, VENDETTE, MOLESTIE VARIE
5



Separazioni e divorzi incidono per il 15% (6 casi)
Le relazioni interrotte, sia etero che omosessuali, sono la maggioranza: 46% (19 casi)
Le relazioni mai nate a causa di un rifiuto scatenano reazioni persecutorie nella misura del 23% (9 casi)
Molestie varie, con scarsi elementi valutativi forniti dalle fonti, sono il 13% ( 5 casi)
Anche uno dei due casi catalogati come “motivi economici” (Aversa, 25/5) deriva da un divorzio, ma senza accenni a gelosia morbosa o tentativi di imporre una riconciliazione: la persecuzione della stalker era finalizzata ad ottenere dalla vittima somme di denaro più ingenti rispetto a quanto stabilito in tribunale.

VITTIME - in 15 casi la vittima è una donna, in 23 un uomo adulto, in 1 caso la vittima è un minore di sesso maschile (Torino, 10/4), in 2 casi vi sono vittime plurime non sempre quantificabili, in quanto la denuncia per stalking è stata presentata da una famiglia (Campobasso, 4/6) e da un intero condominio nei confronti di un’inquilina molestatrice (Genova, 13/5). In un caso simile di molestie al vicinato, invece, (Rio Marina, 16.8) ci sono vittime identificabili in quanto le persone stalkizzate sono un uomo ed una donna.
--------------
Questi primi dati smentiscono due postulati:

Anche le donne perseguitano le donne. È falso pertanto che le donne molestate siano vittime della violenza agita esclusivamente da uomini.
Anche le donne perseguitano gli uomini. Sono false pertanto le teorie dominanti che circoscrivono ruoli stereotipati: donna/vittima e uomo/carnefice.

Punto 1) - Nel 37% dei casi monitorati la stalker molesta una donna, con motivazioni varie: l’incapacità di accettare l’interruzione di un rapporto saffico, l’attrazione non corrisposta per una partner eterosessuale, il binomio invidia-vendetta, il disegno persecutorio ai danni della nuova compagna del proprio ex.

Punto 2) - La persecuzione di genere non è affatto unidirezionale, anche la donna è in grado di perseguitare, insultare, molestare, usare violenza fisica e psicologica, pertanto anche la figura maschile può esserne vittima.
La violenza femminile in generale, ed il female-stalking in particolare, sono oggetto di studio in diversi Paesi europei ed extraeuropei1, solo in Italia non esiste alcuna indagine ufficiale che studi le vittime di genere maschile, come non esiste alcuna struttura di accoglienza pubblica se ne occupi.
Dal monitoraggio emerge una percentuale del 58% di vittime maschili (23 casi su 41 presi in esame, 24 considerando il caso che coinvolge un minorenne), ma in questa sede non è importante stilare classifiche; interessa piuttosto far emergere un aspetto finora ignorato dai promotori della legge sullo stalking, vale a dire la necessità di prevenire, contenere e sanzionare qualunque forma di violenza, indipendentemente dal genere di autori/autrici e vittime.
----------------
Si rende inoltre necessario sottolineare un elemento, legato alle motivazioni che spingono la stalker ad agire: nella maggioranza dei casi anche la persecuzione D>D ha come reale obiettivo un uomo.

Quando una donna separata compie atti persecutori nei confronti della nuova compagna del proprio ex, l'intento sembra essere quello di rendere all’ex partner la vita impossibile, creare ostacoli, incrinare l’armonia della nuova coppia, se possibile spingerla alla rottura.
La persona abbandonata, in modo particolare quando non riesce a ricostruire una nuova relazione, può percepire come insostenibile la felicità dell’ex partner, colui che identifica come causa scatenante del proprio dolore e della propria solitudine.
L’accettazione passiva aggrava il malessere psicologico, l’azione quindi può avere una valenza sia risarcitoria che ostativa, oltre ad essere terapeutica per chi la mette in atto. Agisce perché “deve”, l’acting-out persecutorio diviene la terapia per stare meglio, o illudersi di stare meglio.
Ha inizio uno stalking indiretto, con un bersaglio occulto ma reale (l’ex partner) ed uno palese ma strumentale (la nuova compagna). Lo stalking verso una nuova partner sembrerebbe essere, con molta verosimiglianza, più un modo per colpire l'ex partner che non una mera espressione morbosa della propria gelosia.
La stalker potrebbe anche essere in buona fede. Probabilmente riconosce come persecutorie le proprie azioni, ma la persecuzione viene legittimata nella misura in cui considera “giusto” punire l’ex partner attraverso la distruzione di quella felicità lei non riesce a ricostruire.
La stalker non ha alcun legame con la vittima palese, se non quello di percepirla come fonte di felicità per la vittima occulta: non ha motivi di rancore pregresso, non vi sono debiti insoluti, carriere ostacolate, vecchie ruggini o faide familiari, spesso non la conosce affatto (es. Modena 26/3; Lucca 18/3; L’Aquila 12/3, Siena 25/6).
Se ne deduce che XX non sarebbe stata mai perseguitata se non si fosse legata ad YY, precedente partner della stalker. La vendetta trasversale colpisce in funzione del ruolo sociale, non per caratteristiche individuali della vittima.
L’obiettivo sembra quello di fare terra bruciata attorno all'ex coniuge, chiunque sia la nuova partner. Quindi costei, pur apparendo vittima palese di stalking, in realtà è solo lo strumento attraverso il quale perseguire lo scopo - reale ma occulto - di creare pregiudizio all’ex partner ostacolandone la serenità della vita di coppia.
Si osserva una differenza sostanziale: mentre lo stalker di genere maschile solo rarissimamente prende di mira il nuovo compagno della ex partner (passando, nel caso, all'aggressione singola di vario livello che può anche esitare in omicidio, ma rimane atto isolato e non concatenazione di comportamenti), la donna compie azione di stalking anche verso la nuova compagna del proprio ex partner, oltre a poter compiere l'atto aggressivo singolo.
Detto in altri termini, si può ipotizzare che la stalker femminile agisca più facilmente, o quasi esclusivamente rispetto all'altro sesso, una modalità di stalking indiretto - per così dire “trasversale” - nella quale la vendetta, il tentativo di estorcere i consensi o il ripristino della relazione, vengono veicolati attraverso soggetti estranei alla relazione stessa.
Da questo punto di vista, il paragone con i comportamenti riferibili alla sindrome di “Medea” (si colpisce un affetto dell'uomo amato per colpire lui) sembrano indicare una chiave di lettura del fenomeno: tendenzialmente la donna, quando intende colpire l’ex partner, predilige l'aggressione contro un affetto di questi, e dunque contro di lui o, in alternativa, contro la sua nuova partner.
Come già detto, non esiste o quasi lo stalking U>U inteso come una serie di atti persecutori contro il nuovo partner. Ad ulteriore conferma i dati emergenti dal monitoraggio sui casi di stalking maschile, relativi allo stesso periodo di riferimento 3/09 – 8/09.
Su 73 casi censiti 70 (96%) hanno contemplato lo stalking verso donne che hanno rifiutato di divenire partner dell’offender o che hanno cessato di esserlo.
1 caso di stalking plurimo, agito da un pregiudicato che terrorizzava le persone del luogo, 3 casi di stalking U>U, tutti verso consanguinei:

verso uno zio (Iglesias, 3/8), sembra per questioni patrimoniali
verso il padre (Bologna, 29/8) a causa dei problemi di alcolismo del figlio.
verso i figli ormai cinquantenni (Genova, 19.8) aggrediti dall’anziano padre ricoverato in clinica psichiatrica
Nessun episodio, quindi, di persecuzione nei confronti di un nuovo partner della propria ex, casistica che invece compare nel monitoraggio dello stalking femminile nella misura del 18% (7 casi su 40).
Il tentativo di ottenere soddisfazione e vendetta passa dunque (come avviene appunto anche nei comportamenti “alla Medea”) anche attraverso la ferita affettiva dell'ex partner, e ciò implica che la donna – contrariamente all'uomo – tende a colpire per vendetta e che in tal senso non necessariamente la persona colpita deve essere l’ex partner, potendosi la vendetta estendere a chi gli sia affettivamente vicino.
Questo può essere una ulteriore indicazione per considerare il “mobbing genitoriale”2 – vale a dire i tentativi di estromettere il padre dei propri figli - come una forma di stalking trasversale, nel quale i comportamenti punitivi ed estorsivi rivolti direttamente all'ex partner nello stalking diretto (molestie, minacce, intimidazioni, violenze fisiche) sono sostituiti da comportamenti tesi a far soffrire l'ex partner attraverso la sofferenza di un oggetto d'amore o la sua privazione. Da questo punto di vista, esistono dunque due forme di stalking:

lo “stalking diretto” agito, in percentuali sensibilmente diverse, da soggetti di entrambi i generi,
lo “stalking trasversale”, prerogativa tipicamente femminile.
Il che ulteriormente dimostra, in sostanza, come la violenza e l'aggressività femminile siano un universo tutto da esplorare.
Fabio Nestola
Gaetano Giordano

Argomento da sviluppare anche in relazione allo stalking sui minori, altrui e figli propri, eseguito dalle donne tra le mura domestiche e nei contesti familiari allargati, in contraddizione con il congelamento dei reati familiari - commessi e rilevati persino in flagranza - operato protettivamente dalle procure italiane (sezioni famiglia a Napoli 6 su 8 PM sono femmina).

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Coraggio, non siamo in Iran !

Ho notato che v’è ritrosia nel commentare ed identificarsi partecipando a questo blog, nell’erronea convinzione che lo stesso sia un contenitore di presunti illeciti penalmente rilevanti. Ebbene, ciò non è in quanto tutto rientra nel dettato Costituzionale in materia di libera e democratica espressione del proprio pensiero, non fa nomi e non contiene ingiurie diffamazioni o calunnie.
Contiene solo verità che chiunque può verificare di persona.

Aforismi personali e non

- Gli uomini rincorrono il denaro per avere le donne; le donne rincorrono gli uomini per avere il denaro. (giosinoi)

- Molti fanno mercato delle illusioni e dei falsi miracoli, così ingannando le stupide moltitudini (Leonardo da Vinci)

- Non mi sono mai sentito tanto
inefficace come quando mi è necessitato azionare la carta Costituzionale: dai giudici a tutti gli operatori del sistema legale, tutti si affannavano ad eludere la legge, pavoneggiandosi nel dimostrare di esserne al di sopra e capacissimi di eluderla. Sono sempre loro, fomentano odio, razzismo, discriminazione, separazione, vogliono ridurre le famiglie ad un mucchio di gatti randagi da internare in recinti appositi, per poi gestirle con la paura del potere (giosinoi)

- Anche una pulce incazzata può provocare una infezione nel dinosauro (giosinoi)

- Il ladro ti dice "o la borsa o la vita"; la moglie ti prende sia l'una che l'altra! (Enzo Iacchetti)

- Teorema dei cinesi : se tanti fanno poco, l'effetto è grande.

- L'ignoranza è mancanza di informazioni. Senza informazioni il cervello è solo un meccanismo chimico che trita l'acqua e brucia zucchero senza mai capire perchè (giosinoi)

- Il prodotto letterario di un piccolo tecnico è arte. E sortisce effetti moltiplicativi contro l'ignoranza molto più del mero confronto tra impreparati, che non migliorano oltre il limite del loro stesso sapere (giosinoi)

- Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. (Blaise Pascal). Ai giudici la verità non frega niente, è un lavoro inutile, basta la non-verità processuale (giosinoi)

- Le esperienze dei capri espiatori non devono rimanere dentro di sé e perdersi nel tempo, come vuole il sistema che lucra dei propri impuniti errori. Vanno altresì affidate all’informazione per tutti, mediante il canale non politicizzato né omologato, non controllabile dalla dittatura, inestinguibile ed in soffocabile, come un grido perenne che scolpisca la memoria dei giusti. (giosinoi)

Per le persone poco sofisticate, la giustizia più che essere capita ha bisogno di essere sentita, come l’intelligenza dell’ignorante in materia sa fare ascoltando l’eco che i fatti e le moltitudini da prima si portano dietro (giosinoi)