TRIBUNALE DEI MINORI DI NAPOLI = ARMA DI DISTRUZIONE FAMILIARE, LUOGHI DI ANNULLAMENTO DEI PADRI

NON ABBIAMO ALCUNA FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA CHE VIOLA MANIFESTAMENTE IL DIRITTO: tiriamo fuori il conflitto dei genitori dai tribunali civili e minorili che lucrano sui minori: usano motivazioni false ed inesistenti nella realtà fenomenica


LEGALIZZAZIONE DEL SEQUESTRO DEI BAMBINI, SECONDO L’ASSURDO ILLEGALE PRINCIPIO CHE INTERESSE DEL FIGLIO È NEGARGLI IMMOTIVATAMENTE IL PADRE, SEQUESTRANDOGLIELO ED INSEGNANDO A MANCARGLI DI RISPETTO (P.A.S.), NONCHE’ INNESCANDO DOLOSAMENTE IL DISAGIO E L’ODIO IRREPARABILE TRA I COMPONENTI FAMILIARI - BASTA LASCIARE LA MADRE ALIENANTE LIBERA INDISTURBATA DI RECIDERE IL LEGAME PATERNO, RENDENDO PADRE E FIGLI ESTRANEI E FUTURI INCOMUNICATIVI NEMICI.


NON POTENDO INTERVENIRE SUL CSM, DOBBIAMO INTERVENIRE SULLE LEGGI UNA AD UNA PER ELIMINARE QUEI CRITERI DISCREZIONALI EFFETTO DEI VUOTI LEGISLATIVI E DELLE OMISSIONI USATI DALLA DITTATURA, PER CUI LA BILANCIA DIPENDE DA CHI LA TIENE IN MANO, A SECONDA DI COME E' FATTA LA BILANCIA DI QUEL GIUDICE.

La legge DISAPPLICATA impedisce la DIFESA DEI PADRI dall’ALTERAZIONE del SISTEMA GIUDIZIARIO in materia di famiglia, dalle FEMMINE DELINQUENZIALI, dalle MAGISTRATE SESSISTE, dai VECCHI PROTETTORI EX-PADRONI PENTITI, dai BIGOTTI, dai SEMI-MASCHI CORTIGIANI IN DIVISA, dai MILLE INGIUSTI PRIVILEGI DI CUI GODONO INCOSTITUZIONALMENTE le donne.


Paradosso : La vostra richiesta di giustizia si volge agli operatori che assecondano manifestamente i desideri irrazionali della madre, le cui “resistenze culturali” (ndr. tendenze ed opinioni personali non terze) sono favorite da oggettive difficolta`di lettura del testo, profittando della mancanza in alcuni fondamentali passaggi riguardanti la inequivoca prescrittivita`delle norme.

A TAL PUNTO IL CITTADINO SI ACCORGE CHE TUTTE LE TASSE PAGATE IN UNA VITA SONO STATE LETTERALMENTE RUBATE DA UNO STATO IN CUI E’ IMPOSSIBILE IDENTIFICARSI

Solo perchè MASCHI sarete CRIMINALIZZATI, DERUBATI, DISCRIMINATI e DISTRUTTI mediante semplici pretesti istigati proprio dai giudici.

dimenticavo: DIFENDETEVI DALLA DITTATURA GIUDIZIARIA, COMPRATE A DEBITO E FATE SCOMPARIRE LE SOSTANZE, assegneranno alle mogli debiti che non pagherete se non vi danno i figli!


lunedì

LA SOTTRAZIONE COATTA DI MINORI E FALSI ABUSI. Il minore ha diritto di essere educato nell’ambito della propria famiglia (di Paolo Roat )

198° post
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http://apps.facebook.com/causes/357003?m=959a911f

riporto integralmente a fini divulgativi lo scritto di Paolo Roat - http://apps.facebook.com/causes/activity/53244636

SALVIAMO LA FAMIGLIA - Il minore ha diritto di essere educato nell’ambito della propria famiglia.

La famiglia e la scuola per secoli hanno avuto un ruolo essenziale, sia sociale che morale. Oggi questo diritto viene spesso negato. Un genitore di fronte a psicologi, psichiatri e assistenti sociali, può ritrovarsi accusato di colpe mai commesse, sulla base di opinioni soggettive proclamate o come parere “medico” o come parere “scientifico”.
I fenomeni di cui parliamo sono conosciuti come "falsi abusi e allontanamento coatto dei bambini dalla famiglia e loro collocamento in comunità alloggio, affido o adozioni".
Le statistiche rivelano che circa il 20% delle sottrazioni coatte sono motivate da assenza coatta dei genitori (provvedimenti carcerari), morte di entrambi i genitori, maltrattamenti o abusi. Il rimanente 80% circa avvengono con la motivazione di "inidoneità genitoriale". Questa motivazione ha aperto le porte a innumerevoli violazioni di legge e dei diritti.
Tramite valutazioni soggettive ed opinabili, psicologi e assistenti sociali spesso inducono il Tribunale dei minori a prendere provvedimenti drastici e drammatici, sottraendo i figli alla famiglia, collocandoli nelle comunità, mettendoli poi sotto indagine, analisi e quant’altro. La famiglia, nella maggioranza dei casi, è totalmente impotente di fronte a questo sistema che opera con l’ausilio, se i genitori si rifiutano, della forza pubblica.
Riteniamo che sottrarre i bambini ad una famiglia debba essere un evento straordinario, motivato solo da gravi e comprovate colpe.
Riteniamo inoltre che non si possa stabilire la responsabilità e l’inidoneità di un genitore attraverso valutazioni personali o test psicologici che non hanno alcuna validità scientifica.
Sulla base di centinaia di casi esaminati, osserviamo un attacco frontale operato contro l’autonomia e il ruolo fondamentale della famiglia che viene delegittimata da figure ascientifiche.
Per arginare questo fenomeno sono sorte in Italia molte associazioni con l’obiettivo di denunciare, difendere e tutelare i diritti fondamentali della famiglia e della genitorialità.
Nessuna famiglia è potenzialmente al riparo dall’errore “scientifico” dello psicologo, psichiatra e assistente sociale. Qualsiasi famiglia può essere coinvolta, come il caso di Basiglio insegna.
Le associazioni firmatarie del presente manifesto si pongono come difensori della famiglia, per evitare l’errore giudiziario che ha origine specialmente da opinabili perizie.
Sostenere questo movimento significa difendere e ripristinare l’integrità della famiglia, ma anche ricostruire il tessuto morale e sociale della società e far diminuire gli errori giudiziari.
COSA CHIEDIAMO
1. che la sottrazione di bambini alla propria famiglia possa avvenire solo sulla base di fatti gravi ed accertati o solo dopo l’acquisizione di prove oggettive attendibili;
2. che le perizie psicologiche-psichiatriche abbiano solo valore di opinioni e non siano considerate direttamente come “accertamento della verità”;
3. che le famiglie abbiano il diritto della parità tra accusa e difesa e che eventuali relazioni negative di assistenti sociali o di altre entità possano essere contestate e che si proceda ad accertare i fatti prima che possa avvenire la sottrazione dei bambini alla famiglia.

Parla la famiglia di Cella. I servizi sociali cambiano idea e chiedono il rientro del minore, ma il giudice si oppone
“Nostra figlia di 4 anni rapita dalla giustizia”
Hanno un lavoro, una casa e non sono violenti: “Non sono genitori degni”

JACOPO DELLA PORTA

«DOBBIAMO prendere vostra figlia». Queste parole sono state pronunciate il 7 agosto del 2008 in una stanza della questura di Reggio alla presenza di due assistenti sociali e tre poliziotti: i destinatari di questa comunicazione erano Marco e Francesca (nomi di fantasia per tutelare la figlia), di 39 e 44 anni. «Quando ci hanno detto così non abbiamo fatto scenate - dicono i genitori - Abbiamo pensato prima di tutto alla nostra bimba. Le abbiamo detto di stare calma e che tra pochi giorni l’avremmo portata al mare. Quello che ci ha colpito è che nessuno ci ha chiesto nulla sulla sua salute, eventuali allergie, abitudini alimentari. Nulla, di nulla».
Difficile mettersi nei panni di un padre e di una madre che si trovano a vivere una situazione del genere: ma cerchiamo di capire cosa è accaduto dopo. «Torniamo a casa. Cerchiamo di stare tranquilli. Ci convinciamo che è tutto un equivoco e si risolverà in poco tempo. Siamo sicuri: nostra figlia tornerà presto a casa». Poi i giorni cominciano a passare e non accade nulla. «Iscriviamo nostra figlia all’asilo in attesa che torni. Ai vicini diciamo che è andata al mare con i nonni. Poi però non torna. Cominciamo ad uscire sempre meno di casa, per non farci vedere. Poi per fortuna arriva ottobre e stiamo tutto il giorno chiusi dentro, con le tapparelle abbassate». Francesca nel frattempo abbandona il lavoro: «Sono ausiliaria in un asilo. Ma come faccio ad andare a occuparmi degli altri bambini se non ho più la mia?».
Mentre raccontano questo i genitori non si danno pace: si interrompono a vicenda e non riescono a stare seduti sulla sedia. Sono ben vestiti ed educati, ma portano addosso i segni di mesi di disperazione e spesso quando nominano la figlioletta spuntano anche le lacrime.
Torniamo alle settimane successive all’allontanamento da casa. Marco e Francesca sono distrutti e non possono vedere la bimba. Sulle spalle dei genitori pesa il giudizio della gente, perché in queste circostanze viene spontaneo pensare che in fin dei conti se hanno tolto loro la bimba una ragione ci sarà pure. Già, una ragione deve esserci, anche perché in caso contrario saremmo di fronte a una bimba rapita: una bimba rapita dalla giustizia. Uno scenario inaccettabile: molto meglio dunque pensare che ad avere torto siano loro, due persone che non sanno fare i genitori. Ma se guardiamo da vicino questa storia, e ci prendiamo la briga di consultare i documenti e fissare negli occhi mamma e papà, i dubbi si affacciano e di pari passo cresce un senso di inquietudine.
E se ci fosse stato uno sbaglio? Diciamo pure un sopruso? E se questa famiglia fosse vittima di un macchina infernale che una volta avviata ha finito per stritolarli? In Italia è già successo e per chi non ci credesse può leggere il libro “Rapita dalla Giustizia. Come ho ritrovato la mia famiglia”: è la storia di una bimba prelevata in classe quando aveva sei anni e portata via dalla sua famiglia, fino alla maggiore età, perché si sospettava, falsamente, che il padre abusasse di lei. Ma nel caso della protagonista del libro c’era comunque un elemento, anche se falso, molto grave, il sospetto degli abusi sessuali. Nel caso di Cella non c’è nulla di tutto ciò.
Chi si dà molto da fare per aiutare questa coppia sono l’avvocato Francesco Miraglia e il pedagogista clinico dottoressa Monica Magnani. Con loro ripercorriamo le tappe della vicenda.
Partiamo dall’inizio.
Nel 2007 a seguito di una indagine per droga i carabinieri hanno perquisito l’abitazione della coppia di Cella: non hanno trovato stupefacenti e l’indagine è stata archiviata. Come si sia arrivati a questa perquisizione non lo sappiamo, ma quello che conta è l’esito dell’indagine, cioè l’archiviazione. Però i militari all’epoca della perquisizione fecero una informativa al tribunale dei Minori, sostenendo che l’abitazione della coppia fosse fatiscente. A nostro avviso la coppia vive in una villetta più che dignitosa, con tanto di giardinetto con i giochi, dove anche i bambini del vicinato si recavano spesso (nella foto il salotto della casa). Ma l’informativa mette in moto la macchina: il caso passa in mano a una assistente sociale. I genitori sostengono di non essere mai stati invitati a presentarsi per un colloquio ma il procedimento va avanti e arriva fino alla decisione del 23 giugno 2008, quando il tribunale dispone che la bimba sia affidata a un istituto.
A questo punto notiamo più di una stranezza.
Prima dell’informativa dei carabinieri la famiglia era sconosciuta ai servizi sociali. Nessuno aveva mai denunciato comportamenti anomali da parte della coppia. Nulla di nulla, se non l’indagine poi archiviata dalla procura e un vecchio problema del padre con la cocaina, risalente al 1991 e poi definitivamente risolto dopo un percorso al Sert. Allora, viene da pensare, sarà stata la droga a motivare la decisione. Ma dopo l’allontanamento i genitori si sono sottoposti, di loro volontà, a decine di test delle urine e in un solo caso, nel gennaio di quest’anno, la madre è risultata positiva. Il giudice sostiene che la coppia non si sia presentata con regolarità, mentre loro ribattono di aver fatto almeno 40 controlli in pochi mesi. Il padre, nonostante facesse il camionista, ogni due o tre giorni si recava al Sert. Per il giudice del tribunale dei Minori le analisi delle urine comunque non bastano e la coppia dovrebbe sottoporsi a sue spese all’esame del capello, che a Reggio non viene eseguito e che costa almeno 240 euro. Un’altra domanda sorge però spontanea: se anche la coppia facesse uso di cocaina, cosa che tra l’altro non risulta dalle analisi, sarebbe questo un motivo sufficiente per togliere loro la bimba?
Ad aggiungere un altro elemento di perplessità alla vicenda c’è anche il fatto che dopo un po’ di tempo i servizi sociali di Reggio hanno affidato il caso a un’altra assistente. E le persone che ora seguono la vicenda mostrano un atteggiamento differente: dopo mesi di incontri protetti, dove hanno osservato da vicino i genitori in compagnia della figlia, hanno infatti dato parere favorevole al rientro della bimba in famiglia. «Parlano chiaramente di buona capacità genitoriale e di forte legame di coppia».
Ma ad opporsi al rientro è il giudice di Bologna, che ritiene la coppia inadeguata e che pretende l’analisi del capello. E intanto la bimba come sta? «Quando la incontriamo le diciamo di stare tranquilla - dicono i genitori - Le abbiamo detto che è normale che lei viva in un’altra casa. Non le diciamo che gli altri bambini tornano a casa alla sera. Le abbiamo fatto credere che la realtà è così. Nella struttura dove è stata messa le hanno invece detto che si trova lì perché un giudice ha deciso che i suoi genitori non sono buoni».
I genitori vogliono che la figlia torni a casa, ma dopo tante umiliazioni vogliono che qualcuno riconosca anche di aver sbagliato. Vogliono tornare a camminare per Cella con la figlia per mano e poter dire a tutti che non hanno nulla di cui vergognarsi.
http://www.avvocatofrancescomiraglia.it/wp-content/uploads//Nostra-figlia-di-4-anni-rapita-dalla-giustizia.pdf

Bambina di quattro mesi sparita con la madre. Il padre, un giovane pugliese, teme che la piccola sia stata portata in Brasile
01 gennaio 2010 - Entrambe erano ospitate da un centro di accoglienza per mamme dei servizi sociali di Parma. Da dieci giorni nessuno le ha più viste, la polizia sta cercando di rintracciarle. Il padre, un giovane pugliese, teme che la piccola sia stata portata in Brasile,
di Maria Chiara Perri
Mary (nome di fantasia), quattro mesi e mezzo, è al centro di una contesa internazionale. La mamma brasiliana l'ha portata via dalla casa di accoglienza di Parma dove entrambe vivevano su disposizione del Tribunale dei Minori. Da dieci giorni nessuno ha più notizie di loro. Il papà della piccola, un giovane pugliese, teme che l'ex compagna possa essere fuggita portando Mary, che ha cittadinanza italiana, nel suo Paese d'origine. I servizi sociali il 20 dicembre hanno informato la polizia del mancato rientro della donna e della bambina nella casa d'accoglienza. Da allora, le indagini per rintracciarle non avrebbero dato frutto.
Mary è vittima di una storia intricata iniziata ancor prima della sua nascita. Il padre italiano, Giovanni (nome di fantasia) e la madre brasiliana si sono conosciuti nel 2008 a Parma e nel corso della relazione, durata circa un anno, la donna è rimasta incinta. Secondo quanto riferito dal padre, l'ex compagna avrebbe deciso di non tenere il bambino e di interrompere il rapporto. A quel punto lui ha lasciato Parma, ritornando nel paese d’origine in Puglia. Dopo diversi mesi è venuto a conoscenza del fatto che la donna aveva portato a termine la gravidanza ed era andata a convivere con un sudamericano. La bimba nata, Mary, sarebbe stata riconosciuta da un terzo uomo, un emiliano conoscente della madre, per poterle farle avere cittadinanza italiana.
E' così iniziata la battaglia legale di Giovanni per il riconoscimento di quella che con ogni probabilità poteva essere sua figlia. L'uomo riesce ad ottenere un incontro con l'ex compagna per poter vedere la bimba e con un fazzolettino di carta asciuga la saliva della piccola. Con quello fa fare il test del dna in un poliambulatorio di Parma: positivo. Il padre naturale è lui. Quello legale, un altro italiano. Quello effettivo, il nuovo compagno della madre, un sudamericano.
Giovanni nomina un avvocato e inizia le pratiche per il riconoscimento della paternità, nel timore che la piccola Mary possa essere portata all'estero dalla mamma. Timore che sembra concretizzarsi all'improvviso lo scorso novembre, quando a Parma arriva dal Brasile la nonna della piccola. Il padre vede il rischio di sottrazione della figlia e, test del dna legalizzato alla mano, informa il Tribunale dei Minori. Viene disposto un intervento dei servizi sociali, che portano la piccola di Mary di soli tre mesi in una struttura protetta, togliendola alla madre. La donna informa la stampa di quello che ritiene una grave abuso, ma dopo pochi giorni potrà rivedere la piccola. Entrambe saranno ospitate in una casa d'accoglienza per madri dei servizi sociali di Parma, dove rimarranno per circa un mese in attesa del disconoscimento della paternità dell’emiliano e il riconoscimento di quella di Giovanni. Il padre non può ancora vedere la piccola, ha sue notizie solo tramite contatti saltuari con gli assistenti sociali e con l'ex compagna.
Il 20 dicembre scorso, la scomparsa. Solo dopo otto giorni Giovanni viene a sapere che la sua bimba è stata portata via. Si mette in contatto con la questura di Parma, riferisce tutto quello che sa sulle persone che potrebbero ospitare la madre in Italia. Ma la vera paura è che la piccola Mary abbia già sorvolato l'Atlantico, diventando uno dei tanti bambini contesi da genitori lontani, piccoli innocenti oggetto di estenuanti trattative internazionali.
http://parma.repubblica.it/dettaglio/Bambina-di-quattro-mesisparita-con-la-madre/1817726

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OPPOSIZIONE NON CAMBIERÀ NULLA DOPO QUESTO GOVERNO. Destra e sinistra sono d’accordo per la spartizione a danno della cittadinanza (es. scudo fiscale)

197° post
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FEMMINE SI APPROPRIANO DI MEDIA E TRIBUNALI, principali centri di calunniosa prevaricazione sociale e legale. Tecnica silente copiata da berlusconi

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TRIBUNALI DANNEGGIANO PIÙ DELLA MAFIA:impuniti violano diritti umani e civili, consentono commissività reati economici ritardando \ omettendo lavoro

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Madre uccide a coltellate il figlioletto poi per ore resta abbracciata al corpo

194° post
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21 novembre 2009 - Il bimbo aveva tre anni. La scoperta fatta dal marito uscito per comprare delle pizze. La coppia vive a una ventina di chilometri da Padova. Ha un'altra bimba di tre mesi.
PADOVA - Una donna ha ucciso a coltellate il figlio di tre anni. La tragedia si è consumata questa sera a Curtarolo, nel Padovano. Il padre della vittima era uscito mezz'ora prima per comperare le pizze e al ritorno a casa ha trovato la moglie, 35 anni, seduta con lo sguardo pietrificato e con il bambino stretto in grembo. In mano aveva ancora il coltello. In una stanza vicina riposava l'altra figlioletta della coppia, di appena tre mesi. La coppia vive in una casa singola. Nel giardino sono ancora evidenti i nastri rosa che addobbano il recinto per la nascita della bambina.
La donna è ora all'ospedale Padova, nel reparto di psichiatria. Il medici sono riusciti solo dopo due ore e mezzo a sollevarla dal pavimento dove si era coricata abbracciando il bimbo morto.
Alessandro, questo è il nome del bambino, è stato ucciso probabilmente con una decina di coltellate. La tragedia si è consumata nella cucina della casa, dove la donna attendeva il ritorno del marito che era andato a comprare delle pizze per la cena. Al rientro l'uomo, che lavora come piastrellista e ha una azienda in proprio, si è trovato di fronte alla scena raccapricciante. Ha telefonato prima ad alcuni familiari e poi ai carabinieri.

http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/madre-uccide-figlio/madre-uccide-figlio/madre-uccide-figlio.html?rss

Questo articolo è parte del vasto contenitore da consultare: spunti: TV ISTIGA LE DONNE A DISTRUGGERE LA FAMIGLIA CRISTIANA. Video di MADRI INFANTICIDE e VIOLENZA DELLE DONNE http://giosinoi.blogspot.com/2009/01/spunti-tv-istiga-le-donne-distruggere.html

UOMINI TERRORIZZATI NON OSANO SEPARARSI:atterriti da accanite conseguenze discriminatorie a favore delle mogli usurpatrici,addomesticati dai tribunali

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L’INCHIESTA SUL SINDACATO - L'ALTRA CASTA di Stefano Livadiotti (Libro)

L’INCHIESTA SUL SINDACATO - L'ALTRA CASTA di Stefano Livadiotti (Libro)
Privilegi, carriere misfatti e fatturati da multinazionale

Magistrati l'Ultracasta

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Mazzette, errori e molestie: i magistrati non pagano mai - libro di Stefano Livadiotti

Così mi sento donna: aggressiva

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Così le abbiamo volute, e così ce le siamo ritrovate.

CHIESA e MATRIMONI TRUFFA

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Vaticano beffardo complice uso immorale del sacramento. Non annulla nozze e recita buonismo a favore donne ladre

Anti-Italiani vs Anti-Americani:

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innocenti pedine del gioco di potere

Sequestri di stato sui minori

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Negli ordinamenti democratici l’interpretazione è usata per modificare leggi fino annullamento dettato costituzionale.Si traduce in POTERE DEI SINGOLI

abu_ghraib_iraq_torture

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DOLCEZZA femminile e bontà interiore da certificare in tribunale

Abu Ghraib: donne libere dall'educazione

LADRE NASCOSTE DENTRO SQUISITE FIDANZATE.

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Padre, basta la calunnia femminile che diventi inidoneo e pericoloso, e non meriti i figli secondo legge

Madri assassine

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MAGISTRATURA PROMUOVE CRIMINI DONNE: esprimono sistema Italia marcio alle fondamenta, laddove nemmeno la Costituzione manipolabile basta a difenderci

Papà c'era

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Ma dopo, ci penseranno i magistrati a rimborsare le opportunità e l felicità persa dai minori?

DDl Garfagna prostitute al Parlamento

Mussolini ed Hitler

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Mussolini ed Hitler: quando la bestia è al potere

Il FASCISMO NON PASSERA'

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Oggi il fascismo è già al governo con nome diverso

Giù le mani da internet

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La rete è libertà e non va limitata

ORFANI DI STATO

ORFANI DI STATO
OPPORTUNITÀ NEGATE AI FIGLI DEI SEPARATI a prescindere, quale danno generale di un conflitto alimentato dallo stato

Bordello legale Berlinese

Bordello legale Berlinese
Al tg la Carfagna – ex show-girl - ( Decreto Legge contro la prostituzione settembre 2008) rispondeva a un giornalista dicendo: “Come donna trovo che non sia giusto che una donna debba vendere il proprio corpo perchè costretta” ….e se lo vende perchè vuol fare carriera nello spettacolo?…e se lo vende per diventare ministra come nel governo attuale?

Quarto stato

Quarto stato
L’avanzarsi animato di un gruppo di lavoratori verso la sorgente luminosa simboleggiante nella mia mente tutta la grande famiglia dei figli del lavoro”. - Giuseppe Pellizza da Volpedo

Intercettazioni

Intercettazioni
Il pretesto sempre lo stesso: la sicurezza a scapito della privacy

donna decapita uomo

donna decapita uomo
Violenza femminile diversa da quella maschile, ma molto più grave.

visite giornaliere e codici aggiunti

Coraggio, non siamo in Iran !

Ho notato che v’è ritrosia nel commentare ed identificarsi partecipando a questo blog, nell’erronea convinzione che lo stesso sia un contenitore di presunti illeciti penalmente rilevanti. Ebbene, ciò non è in quanto tutto rientra nel dettato Costituzionale in materia di libera e democratica espressione del proprio pensiero, non fa nomi e non contiene ingiurie diffamazioni o calunnie.
Contiene solo verità che chiunque può verificare di persona.

Aforismi personali e non

- Gli uomini rincorrono il denaro per avere le donne; le donne rincorrono gli uomini per avere il denaro. (giosinoi)

- Molti fanno mercato delle illusioni e dei falsi miracoli, così ingannando le stupide moltitudini (Leonardo da Vinci)

- Non mi sono mai sentito tanto
inefficace come quando mi è necessitato azionare la carta Costituzionale: dai giudici a tutti gli operatori del sistema legale, tutti si affannavano ad eludere la legge, pavoneggiandosi nel dimostrare di esserne al di sopra e capacissimi di eluderla. Sono sempre loro, fomentano odio, razzismo, discriminazione, separazione, vogliono ridurre le famiglie ad un mucchio di gatti randagi da internare in recinti appositi, per poi gestirle con la paura del potere (giosinoi)

- Anche una pulce incazzata può provocare una infezione nel dinosauro (giosinoi)

- Il ladro ti dice "o la borsa o la vita"; la moglie ti prende sia l'una che l'altra! (Enzo Iacchetti)

- Teorema dei cinesi : se tanti fanno poco, l'effetto è grande.

- L'ignoranza è mancanza di informazioni. Senza informazioni il cervello è solo un meccanismo chimico che trita l'acqua e brucia zucchero senza mai capire perchè (giosinoi)

- Il prodotto letterario di un piccolo tecnico è arte. E sortisce effetti moltiplicativi contro l'ignoranza molto più del mero confronto tra impreparati, che non migliorano oltre il limite del loro stesso sapere (giosinoi)

- Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. (Blaise Pascal). Ai giudici la verità non frega niente, è un lavoro inutile, basta la non-verità processuale (giosinoi)

- Le esperienze dei capri espiatori non devono rimanere dentro di sé e perdersi nel tempo, come vuole il sistema che lucra dei propri impuniti errori. Vanno altresì affidate all’informazione per tutti, mediante il canale non politicizzato né omologato, non controllabile dalla dittatura, inestinguibile ed in soffocabile, come un grido perenne che scolpisca la memoria dei giusti. (giosinoi)

Per le persone poco sofisticate, la giustizia più che essere capita ha bisogno di essere sentita, come l’intelligenza dell’ignorante in materia sa fare ascoltando l’eco che i fatti e le moltitudini da prima si portano dietro (giosinoi)